Thomas Melis è un autore esordiente che ha da poco pubblicato il suo primo libro, il romanzo noir intitolato A un passo dalla vita, assieme all’editore Lettere Animate. In questa intervista ci racconta della sua esperienza di autore, di come ha deciso di mettersi a scrivere, delle difficoltà per arrivare alla pubblicazione e alla soddisfazione di avercela fatta.
Ciao Thomas e benvenuto su SelfBooks! Il tuo primo romanzo, il noir intitolato A un passo dalla vita è uscito da pochissimo nei negozi online. Partiamo subito con una curiosità: capita spesso che il primo lavoro richieda parecchio tempo, a volte diversi anni, per essere completato. È stato anche il tuo caso?
Non direi. Nel mio caso per la parte di scrittura vera è propria è stato necessario un anno solo. Credo che sia così perché scrivo per mestiere. Sono laureato in Lettere e Filosofia e per diverso tempo ho dovuto scrivere documenti per lavoro. Trovandomi quindi nella condizione di dover scrivere tutti i giorni lunghi testi in poco tempo non ho avuto difficoltà nella scrittura del mio romanzo, anche perché finalmente avevo la possibilità di scrivere quello che desideravo.
So che l’eBook è stato pubblicato con l’aiuto dell’editore Lettere Animate. Ma nel complesso quale è stato il percorso che ha portato fin lì?
Ho scritto il libro sostanzialmente per conto mio, lavoro che ha appunto richiesto circa un anno di tempo. Finito di scrivere ho cominciato a inviare il manoscritto agli editori che mi sembravano sufficientemente seri finché non ne ho trovato uno che ha preso in considerazione il mio romanzo. A quel punto il mio lavoro è passato attraverso un editing veloce, è stata creata la copertina e si è passati alla pubblicazione sulle maggiori librerie online. Il mio editore si occupa anche di una parte della promozione attraverso la sua rete di partner.
Quindi potremmo definire il tuo libro autoprodotto, ma non autopubblicato. Una strategia mista che sembra essere quello che ogni autore esordiente si trova a dover fare se non vuole occuparsi direttamente della distribuzione, anche solo limitata all’ambito digitale. Quali sono le difficoltà principali che hai incontrato nella ricerca di un editore?
Forse il problema che ho sofferto di più è quello delle tempistiche. Si tratta di tempi veramente lunghi perché parliamo di mesi, ma si può arrivare anche all’anno per ricevere una risposta, ammesso che arrivi. È chiaro che nel corso di un tempo così lungo uno non rimane con le mani in mano e ci si continua a proporre a tutti i soggetti che sembrano meritevoli di essere interpellati.
Poi finalmente si riceve una proposta e ci si trova di fronte alla necessità di decidere se accettare o se attenderne una migliore, non sapendo se questa arriverà mai. Non è una scelta facile e si può solo decidere in base alle proprie aspettative. Perché d’altra parte uno non vuole rischiare di ritrovarsi senza nulla in mano.
Inoltre nel mio caso mi era stato fatto notare che il racconto soffriva di un lunghezza eccessiva. Quindi ad un certo punto l’ho revisionato asciugandone alcuni aspetti e le cose sono effettivamente migliorate.
Infatti alla fine ho trovato un editore serio, la Lettere Animate, che mi ha aiutato nella parte conclusiva della produzione e che è stato anche disposto a venire incontro ad alcune mie esigenze di tempo. Sono molto contento di come siano andate le cose.
Parliamo ora un po’ del tuo romanzo. Di cosa parla e da dove hai tratto le idee?
Per il mio romanzo A un passo dalla vita ho preso spunto principalmente dalla realtà che ci circonda. Per le generazioni precedenti la nostra le cose, intese come società e lavoro, hanno sempre avuto un andamento positivo per cui i giovani potevano sempre aspirare ad una situazione che fosse migliore rispetto a quella dei relativi genitori. Per la nostra generazione invece le cose non stanno andando in questo modo e dobbiamo confrontarci con una situazione in cui dobbiamo rassegnarci ad avere meno soddisfazioni di chi ci ha preceduti.
I personaggi che vivono nel mio racconto si trovano proprio in questa situazione e alcuni di essi decidono di reagire in maniera violenta cercando di ottenere attraverso la criminalità quello che altrimenti non potrebbero avere. Ovviamente ne pagheranno il prezzo.
È un tema molto impegnativo.
Ho deciso di raccontare la vicenda chi di ha scelto la strada sbagliata. Nel farlo ho fatto delle ricerche approfondite per riuscire a raccontare di una realtà che conosco solo marginalmente. Per esempio ho studiato attentamente alcuni tipi di parlata, di slang, per far parlare i personaggi nel modo in cui uno si aspetta che parlino, spero che anche i lettori apprezzino questi aspetti che vanno al di là della trama.
Dopo la pubblicazione c’è la fase di promozione. Quali strategie hai adottato? Sono anche curioso di sapere come ci hai trovati!
Rispondo subito alla seconda domanda: ho trovato i link alle altre interviste su Writer Dream. È una community molto interessante in cui gli autori si scambiano suggerimenti e consiglio su vari aspetti, tra cui anche la scelta di un editore, argomento di cui parlavamo prima. Purtroppo il mondo è pieno di gente che tenta di truffarti o di approfittare di te. L’unico modo che un autore esordiente come me ha di distinguere un editore serio da uno che non lo è di affidarsi alle testimonianze di chi ci ha provato prima di me.
Per il resto la mia strategia di promozione si potrebbe definire “classica”. Cerco di segnalare il mio libro sui blog di settore e sui siti specializzati per ottenere recensioni, interviste o anche semplici segnalazioni. È una strategia semplice, ma che funziona. Poi ci sono i social network, su cui ho sfruttato direttamente il mio profilo personale di Facebook perché si sa che il passaparola parte sempre dagli amici.
Il libro è stato appena pubblicato, ma hai già dei progetti per il futuro? C’è un nuovo romanzo già in cantiere o una nuova idea su cui lavorare?
No, per ora non ho un’idea precisa di cosa farò in futuro, non so se scriverò un altro libro. Aspettiamo prima di vedere come va. Per ora mi accontento della soddisfazione che ho tratto da questa esperienza, il fatto di essere stato selezionato da un editore e riuscire a pubblicare il libro. In questo momento voglio solo godermi questo mio successo e poi chissà.
Grazie Thomas, io spero vivamente che in futuro ci sia un’altra occasione di risentirci per parlare di un nuovo libro e di cosa è successo nel frattempo. Allo stesso tempo, come sempre, invito i lettori a contattaci nel caso in cui voleste raccontarci la vostra esperienza!