La Storia Infinita, Michael Ende. Trama e recensione

Rimasto nell’immaginario collettivo di una generazione per via della versione cinematografica, la Storia Infinita è anche un bel romanzo di formazione, da leggere. O rileggere una volta cresciuti.

Le avventure di Bastiano e Atreiu

Bastiano Baldassarre Bucci è un ragazzino, grassoccio e timido, che non va volentieri a scuola, anche perché non va tanto d’accordo con gli altri ragazzini. La sua insicurezza è dovuta anche alla prematura scomparsa di sua madre e al rapporto distaccato che ha con il padre, a sua volta traumatizzato dalla perdita della moglie.
Una mattina Bastiano scopre una curiosa libreria e, una volta entrato, la sua attenzione viene rapita da uno strano libro rilegato in seta rossa e sulla cui copertina sono rappresentati due serpenti, uno nero e uno bianco, che si mordono la coda a vicenda. Bastiano, approfittando di un momento di distrazione del libraio Carlo Corrado Coriandoli, si impossessa del libro e fugge, non trovando poi un posto migliore per nascondersi che non fosse la soffitta della scuola.

Bastiano comincia così la lettura della Storia Infinita, che parla delle vicende del regno di Fantàsia, un regno abitato da ogni sorta di esseri fantastici e la cui regnate, l’Infanta Imperatrice, è gravemente malata.
Nessuno in Fantàsia conosce l’esatta causa della malattia, né sa come curarla, ma si suppone che sia in qualche modo legata alla misteriosa apparizione del Nulla.
Il Nulla è la sparizione di pezzi di Fantàsia, sparizione nel senso letterale del termine, difficile anche da descrivere se non dicendo che guardare il Nulla è un po’ come essere ciechi.
Ma è la stessa Imperatrice a indicare una soluzione e affida al giovane guerriero Atreiu il suo sigillo Auryn, cosa che gli permette di essere identificato come portavoce della stessa Imperatrice e quindi di potersi recare in qualsiasi luogo di Fantàsia senza rischi per la sua incolumità. Atreiu ha la missione di cercare la cura e il giovane parte subito alla ricerca in sella al suo cavallo bianco Artax.

Bastiano, mentre passando le ore, segue così le avventure di Atreiu, che lo porteranno a perdere Artax e ad incontrare Fucùr, un formidabile Drago della Fortuna, con cui potrà viaggiare volando. Le vicende di Atreiu coinvolgeranno sempre di più Bastiano, che rimarrà nella soffitta ben più di quanto avesse previsto.

La Storia Infinita, una storia che parte da lontano

Sul finire degli anni ’70 la Storia Infinita rappresentò un libro di notevole successo in tutto il mondo. Nato quasi per caso dalla penna del tedesco Michael Ende, fu inizialmente accolto dalla critica tedesca con un certo scetticismo per via del momento storico in cui si preferiva una letteratura più vicina alla realtà, cosa che l’ambientazione favolistica e fantastica della Storia Infinita non assecondava per niente.
Il notevole successo tra i lettori, forse proprio desiderosi di fuggire da una realtà grigia e opprimente, rivalutò rapidamente il romanzo, che nel giro di due anni divenne un successo internazionale, ricevendo grandi elogi per il suo messaggio costruttivo e fantasioso.

Già nel 1984 venne realizzata la versione cinematografica che riprende la prima parte del romanzo e ne semplifica alcuni aspetti. Fu per l’epoca la più grande produzione al di fuori degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica, con un budget di 25 milioni di dollari.
Michael Ende non ne fu troppo molto contento, anzi, arrivò ad augurare la “peste” ai produttori, colpevoli di aver storpiato il racconto e di aver fatto un film kitch con pupazzi di plastica. Addirittura cercò di bloccare legalmente la distribuzione, ma i suoi tentativi furono vani e non riuscì neanche ad impedire che il suo nome fosse riportato nei titoli di testa.
In ogni caso il film ebbe un buon successo, ricevette diversi premi ed è rimasto nella memoria collettiva di una generazione di ragazzi che si erano impersonificati nell’impavido Atreiu.

Tornando al libro non si può non parlare delle caratteristiche dell’edizione originale, riproposta tale e qualche anche in Italia da Longanesi. Il testo del libro è stampato a due colori, rosso e verde, dove il primo colore è dedicato agli avvenimenti nel mondo “reale” di Bastiano, il verde invece per quelli in Fantàsia. Inoltre i ventisei capitoli sono impreziositi da altrettanti capolettera che sono paragonabili a delle miniature medievali. Questi capolettera seguono le lettere dell’alfabeto, dalla A alla Z, sottolineando così ulteriormente il percorso dei protagonisti all’interno della vicenda.

Alcune pagine del libro

Ma La Storia Infinita è soprattutto un romanzo di formazione. La storia inizia con Bastiano che è un grassoccio e timido ragazzino, privo di ambizioni, deluso dal padre assente, con l’unica capacità del saper inventare delle storie. Poi, soprattutto nella seconda parte del romanzo, quella non raccontata dal film, sulla scia delle possibilità che gli verranno offerte in Fantàsia, arriverà ad essere un crudele imperatore e arriverà a distruggere le sue amicizie. Salvo poi ritrovare sé stesso nelle cose importanti della vita, l’amore per gli altri e arrivare così al lieto fine.

Poi ci sono anche molti altri spunti di interesse e discussione. Per esempio l’importanza dei ricordi per le persone e di conseguenza la capacità di immaginare il futuro in base ai propri desideri. Bastiano si troverà a confrontarsi con ognuno di questi aspetti della vita.

Copertina de La storia infinita

E poi c’è l’avventura. Gli infiniti spazi di Fantàsia sono pieni di esseri di tutti i tipi, ognuno caratterizzato a suo modo. I protagonisti si ritrovano a interagire con una serie di personaggi che Michael Ende sa caratterizzare in maniera formidabile. Per citarne alcuni c’è la montagna vivente Morla, l’oracolo Uyalala, il leone multicolore Graogramàn… Ognuno di loro lascerà qualcosa ai protagonisti e nella mente del lettore.

La Storia Infinita è un romanzo favoloso, pieno di immaginazione, capace di trasmettere qualcosa al lettore e incapace di invecchiare. Rimane quindi una lettura sempre consigliata, adatta a tutti i ragazzi, anche quelli già cresciuti.

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