Scrivere il proprio racconto o romanzo richiede l’avere a disposizione uno strumento funzionale e confortevole per cui perdere meno tempo possibili in questioni che non siano la scrittura. Sigil è un progetto open source nato nel 2009 e che malgrado le varie vicissitudini continua ad essere portato avanti e aggiornato per la gioia di tutti i suoi utilizzatori.
La storia di Sigil
La particolarità dei progetti open source è quella che quasi sempre dietro al programma ci sono delle interessanti storie.
Come detto, Sigil nasce nel 2009 e nasce come progetto di tesi di Strahinja Marković. Quasi subito però divenne chiaro che il progetto avrebbe richiesto un investimento di tempo non indifferente e infatti alla fine della tesi Sigil era poco più che una demo. A questo punto Strahinja trovò un lavoro e non ebbe più il tempo necessario per portare avanti il progetto, oltre al fatto che dopo due anni di lavoro aveva perso un po’ l’entusiasmo e non aveva trovato un numero adeguato di collaboratori ad aiutarlo.
A questo punto Strahinja decise di affidare il progetto ad un nuovo gestore e trovò John Schember che già collaborava al progetto Calibre, il famoso gestore di eBook che fece uscire quasi subito la versione 0.4.1. L’idea di John era quella di far crescere attorno a Sigil una comunità di sviluppatori simile a quella di Calibre stessa, ma la realtà fu che si trovò a portare avanti il progetto quasi da solo e quindi si ritrovò nella stessa situazione di Strahinja.
Quindi, nel 2013, con la versione 0.7.4, il progetto fu messo in ibernazione. Il codice di Sigil poteva già definirsi sufficientemente completo e stabile, ma per il momento non avrebbe avuto altri aggiornamenti.
A questo punto il progetto Calibre integrò parti di Sigil per il proprio editor interno, ma questo approccio ebbe vita breve perché alla gente non piaceva tanto il fatto di dover installare tutto Calibre per avere l’editor e quindi a fine 2014 si decise che era meglio avere un software dedicato a questo scopo e quindi si riesumò Sigil e si cominciò ad aggiornarlo. Ora il progetto è una costola di Calibre e c’è una community attiva di sviluppo coordinata ancora da John Schember.
Primi passi con Sigil
Sigil viene portato avanti con un approccio multipiattaforma e lo si può scaricare per Windows, Mac e Linux dalla pagina dei download. L’installazione è molto semplice e non richiede nessuna abilità per essere portata a termine.
Una volta installato all’apertura si presenta in questo modo.
Usare Sigil è in effetti molto semplice perché l’interfaccia è molto pulita e mette in primo piano tutti gli strumenti essenziali alla scrittura di un eBook testuale: formattazione del testo, allineamento del testo, liste puntate e numerate, indentazioni e ovviamente elementi strutturali quali i titoli.
Quello che magari inizialmente può mettere un po’ in difficoltà è il fatto che Sigil prima di essere un editor per eBook sembra quasi essere un editor per ePub2. Quindi nel menu a sinistra abbiamo l’albero degli elementi strutturali dell’eBook stesso: testi, stili, immagini, ma anche audio e video.
Dal mio punto di vista è abbastanza sorprendente che il programma non aggiunga un livello di astrazione che renda la gestione del libro meno tecnica, ma addirittura in ogni momento abbiamo la possibilità di andare a manipolare direttamente il codice delle pagine, anche se difficilmente lo farete. Certo, nell’uso quotidiano uno può sempre ignorare questi aspetti, tanto non sono invasivi.
Funzionalità molto utile è quella di poter includere nel documento pezzi di documenti da altre fonti anche se di fatto potete includere solo file HTML e altri ePub. Questo perché di fatto gli altri formati di eBook non sono supportati, anche se c’è almeno un plugin che vi permette di importare i formati Kindle.
In generale bastano pochi minuti e pochi tentativi per imparare tutto quello che serve per cominciare a lavorarci con profitto.
Per quali motivi usare Sigil
Ci sono almeno tre motivi validi per cui scegliere Sigil come strumento per scrivere un eBook e nel complesso mi sento di raccomandarlo caldamente.
Innanzitutto si tratta di un prodotto gratuito. Non sarà un aspetto determinante, ma ha sempre la sua importanza e permette di provarlo e convincersi della sua validità senza dover investire del denaro. Comunque all’interno dell’applicazione trovate un’iconcina a forma di cuore che vi permetterà di fare una donazione libera al team che, considerando il lavoro svolto per noi, sarebbe un’operazione da fare almeno una volta.
È un progetto open source portato avanti da una community. Quindi se mai nell’uso vi dovesse capitare di sentire la necessità di una funzionalità potete provare a proporla agli sviluppatori.
Come terzo e ultimo punto direi che l’interfaccia pulita e le funzionalità essenziali lo rendono uno strumento semplice e immediato. La curva di apprendimento è molto rapida e vi permetterà di focalizzarvi in poco tempo sulla scrittura.
Certo, non ha la complessità di Scrivener, quindi potrebbe non essere adatto a gestire progetti molto complessi e vi potrebbe portare ad utilizzare altri strumenti per gestire i documenti di corredo al vostro lavoro (appunti, bozze, ecc…), ma almeno dal mio punto di vista preferisco le applicazioni che svolgono bene solo un’attività.