“Eunice Parchman sterminò la famiglia Coverdale perché non sapeva leggere, perché non sapeva scrivere.”
La morte non sa leggere è il titolo del libro scritto da Ruth Rendell, un noir dove è affrontato il tema dell’analfabetismo nella vita di Eunice Parchman, una donna nata alla soglia degli anni ’40 in un miserabile quartiere londinese.
Complice del suo analfabetismo sono gli eventi della guerra, l’aver frequentato sporadicamente la scuola e l’aver incontrato delle insegnanti che mai si sono prese la briga di scoprire le sue lacune e di porvi rimedio.
Recensioni
L’uomo in fuga
In un futuro distopico, di stampo orwelliano, un uomo apparentemente comune decide di candidarsi ad uno dei giochi televisivi per uscire dalla miseria disperata in cui si trova. Opera “giovanile” di Stephen King, ma firmato con lo pseudonimo di Richard Bachman, è un thriller che fa rimanere incollati alla lettura.
Leggi tuttoLa Storia Infinita, Michael Ende. Trama e recensione
Rimasto nell’immaginario collettivo di una generazione per via della versione cinematografica, la Storia Infinita è anche un bel romanzo di formazione, da leggere. O rileggere una volta cresciuti.
Leggi tuttoDel dirsi addio, Marcello Fois
Ci sono dei meriti che i grandi libri hanno ed è quello che sono in grado di farci pensare e fare sia durante la lettura sia dopo averlo concluso.
Il valore nel libro Del dirsi addio è quello di farci porre, in particolar modo, tre pensieri: il modo in cui abbiamo detto addio a qualcuno o a qualcosa, a chiederci se riusciremo a dire addio nel miglior modo possibile e se saremo in grado di dire addio.
Si dice addio a tante cose nel corso della nostra vita tra le quali, un rapporto, un passato ingombrante, a una o più persone e infine, anche alla nostra stessa vita; ma quando è necessario dire addio, ne siamo sempre capaci?
Un uomo, Oriana Fallaci
Ci sono stati momenti mentre leggevo Un uomo in cui la mia mente è ritornata spesso al giorno in cui l’avevo acquistato. Ero all’edicola di Piazza Castello a Torino e, in piedi al mio fianco, un signore di una certa età, nel sentire la mia richiesta all’edicolante, ha esordito con tono mesto: “Ohhh, che libro doloroso!“
Leggi tuttoAccelerando, Charles Stross
Cosa succederà all’umanità nei prossimi secoli? A che tipo di evoluzione potrà portare la continua simbiosi con i computer e fino a che punto l’umanità sarà in grado di controllare il proprio destino? Charles Stross affronta l’argomento in Accelerando, una raccolta di nove romanzi pluripremiati.
Leggi tuttoMio fratello rincorre i dinosauri, Giacomo Mazzariol
È il libro autobiografico che Giacomo Mazzariol ha scritto a soli diciannove anni dopo essere diventato famoso con il video The Simple Interview girato insieme a suo fratello minore Giovanni, affetto da sindrome di Down.
“All’interno di tutte le persone c’è un mondo unico. Chi è un down? Non lo so, ma posso dire chi è Giovanni“, è la didascalia che compare nel video su Youtube, che è un corto di cinque minuti e mezzo dove si racconta il mondo visto attraverso gli occhi di Giovanni, e anche di Giacomo.
E in questo breve tempo, ma come succede anche nella lettura del libro, gli autori riescono a farci sorridere, emozionare e ripensare la nostra famiglia.
Naila di Mondo9, Dario Tonani. Trama e recensione
Il mondo desertico di Mondo9 ha avuto una strana evoluzione: uomini, animali e piante hanno trovato uno strano modo di sopravvivere, ibridandosi con il metallo e la ruggine. E qui vive e lotta Naila, eroina di Dario Tonani, in un romanzo di fantascienza davvero originale e ben fatto.
Leggi tuttoUn’arancia nella testa, Armando Borrelli. Trama e recensione
Un’arancia nella testa ovvero, pillole di Tumorismo vissute, narrate e illustrate da Armando Borrelli.
C’è un capitolo del libro autobiografico di Vasco Pratolini, Cronaca familiare (1947), in cui lo scrittore si rivolge al fratello Dante che si trova ricoverato in ospedale a causa di una malattia non identificata.
Un giorno mi chiedesti la marmellata di arancio. Era un mattino di fine maggio; percorsi tutta la città, di negozio in negozio, di rifiuto in rifiuto.
Non vi fu per giorni e giorni in tutta Roma marmellata d’arancio per te. Ogni volta che giungevo al tuo capezzale, vedevo nel tuo sguardo la speranza. “Quella marmellata mi ricorda tante cose. Si vede che sono tutte cose morte e seppellite veramente!” dicesti uno degli ultimi giorni.