Se dicessi “Uno strano caso di furto e la polizia indaga fino a svelare un intrigo internazionale” potrebbe sembrare la striminzita trama di un giallo da pochi soldi. Ma non è così perché siamo 10 anni nel futuro, in una Edimburgo connessa e complessa, con tre protagonisti che cercano di cavarsela mentre la civiltà rischia di fare un brusco passo indietro.
Un thriller tecnologico che ci terrà sulle spine, regalandoci un pezzo di futuro che potrebbe non essere così lontano.
Un arresto di sistema nella Edimburgo 2017
Tutto comincia con quella che poteva sembrare una semplice chiamata per il sergente Sue Smith, ma che si rivelerà essere quasi subito una situazione molto complicata. È avvenuto un consistente furto, ma non è stato rubato nessun oggetto fisico perché ad essere stata svuotata era una banca virtuale all’interno di un MMORPG, un gioco di ruolo multigiocatore online. Una banca che conservava oggetti virtuali dal valore di diversi milioni di sterline e che è stata assaltata da degli orchi di origine incerta.
Contemporaneamente viene chiamata ad investigare Elaine Barnaby. Il suo compito è di bloccare l’eventualità di una truffa ai danni della stessa società e per venirne a capo chiederà di essere affiancata ad un esperto consulente informatico e così conoscerà Jack Reed.
Molto presto i tre protagonisti capiranno di essere in mezzo ad un affare che nasconde molti segreti, che coinvolge delle grandi quantità di denaro e che fa parte di un gioco tra poteri in cui sono coinvolti degli attori molto importanti. La necessità di venire a capo della situazione, compensata però dal desiderio di non rimanerne vittime, farà incrociare le loro strade e li obbligherà ad affrontare diverse situazioni critiche.
La fantascienza hard di Charles Stross
Esistono due tipologie principali di fantascienza: quella “soft” e quella “hard”. La differenza consiste nel fatto che la prima si concede ampie licenze tecnologiche ipotizzando soluzioni e scenari tecnici che al momento sono assolutamente inverosimili, compresi quelli che potrebbero essere considerati degli elementi “classici” della fantascienza come i viaggi interstellari.
Si parla invece di fantascienza “hard” quando il contesto tecnologico corrisponde a quello che potrebbe effettivamente realizzarsi in un futuro più o meno prossimo perché si basa sulle conoscenze attuali, quindi sicuramente meno visionario, ma probabilmente più intrigante.
Charles Stross, autore prolifico e in grado di conquistare prestigiosi premi letterari, ha scritto Arresto di sistema nel 2007 ambientandolo in Scozia, ad Edimburgo, dieci anni dopo, ovvero nel 2017 che dal nostro punto di vista è ormai dietro l’angolo. Un mondo in cui l’essere connessi a internet è la normalità con tutte le conseguenze del caso.
Ad esempio la polizia fa ampio uso di CopSpace, una banca dati sterminata che, in barba a qualsiasi legge della privacy a cui siamo abituati, fornisce gli agenti in servizio tutte le informazioni disponibili su qualunque soggetto si aggiri per strada. E l’interfaccia sono dei semplici occhiali, molto simili ai Google Glass di cui abbiamo tanto sentito parlare.
L’essere connessi porta anche le persone a vivere una vita multipla, dividendosi tra l’esistenza fisica e quella dei giochi online. Nella realtà virtuale del MMORPG, i giochi di ruolo online multigiocatore, si interpretano dei personaggi, spesso in ambientazione fantasy. Altre volte si tratta di LARP in realtà aumentata, giochi in cui si interpreta un personaggio nella vita reale, come un agente segreto.
Quindi l’autore è riuscito ad immaginare un mondo futuro a cui il nostro presente comincia effettivamente ad assomigliare sempre di più. Si provi a pensare al fenomeno Pokémon Go di quest’anno: si tratta proprio del tipo di giochi online in realtà aumentata di cui l’ipotetica Edimburgo del 2017 è piena zeppa. Forse Stross è stato un po’ troppo ottimista, ipotizzando un’evoluzione della tecnologia più rapida della realtà, ma si tratta di un peccato veniale.
Dal punto di vista del lettore Arresto di sistema non è proprio semplicissimo da leggere. L’uso della prima persona e un modo di raccontare le cose molto descrittivo (prendo questo, guardo quello, penso quest’altro) rendono certi passaggi delle oltre 300 pagine di non immediata comprensione. Per fortuna l’autore a volte sembra quasi fermarsi a spiegare al lettore l’intrigata matassa logica della situazione, perché dedurla dai dialoghi e dalle azioni sarebbe veramente complicato, anche per via delle numerose false piste e deduzioni errate da parte dei personaggi.
A questo si aggiunge l’uso massiccio di termini tecnici e di questioni tecnologiche che ai lettori poco famigliari con l’informatica potrebbero risultare molto ostici, tanto che per facilitare il compito alla fine del romanzo è stato inserito un utile glossario.
Arresto di sistema è quindi secondo me un romanzo dedicato soprattutto a chi ha già per lo meno un’infarinatura informatica o almeno per chi è intrigato dalla tecnologia. La parte di thriller e di intrigo è interessante, ma è difficilmente godibile da chi fa fatica a seguire determinati passaggi e logiche col rischio che lo si lasci proprio perdere.