È un dato di fatto: man mano che crescerà il mercato di libri autoprodotti cresceranno anche le iniziative a suo sostegno. Questo perché tutti hanno l’interesse a investire lì dove c’è la possibilità di un ritorno economico e se c’è un settore in crescita e dalle buone possibilità sarebbe stupido non provarci. Non stupisce quindi più di tanto, ma fa comunque tanto piacere, il fatto che il “Guardian”, autorevole quotidiano inglese, lancia un’iniziativa per premiare mensilmente libri indipendenti.
In inglese l’acronimo DIY sta per Do-It-Yourself, ovvero fallo da te, e va a identificare il fenomeno di questi anni per il quale sempre più persone comuni possano cimentarsi in settori che prima richiedevano molte risorse per essere scalati. In altre parole vale a dire che si da più valore alla creatività che arriva dal basso. Anche nel campo dell’editoria le cose stanno cambiando rapidamente col fenomeno del self publishing che entro qualche anno potrà rivaleggiare con l’editoria tradizionale in quando a numeri e qualità. Ne consegue che chi ha sale in zucca non perde tempo e prova a cavalcare l’onda!
Il Guardian diventa quindi il primo giornale inglese a valorizzare i romanzi DIY istituendo un premio mensile, in collaborazione con l’editore Legend Times. Le regole per partecipare sono molto semplici e prevedono fondamentalmente solo che devono trattarsi di racconti in lingua inglese e che non se ne può proporre più di uno per autore al mese.
Segue quindi il classico schema di selezione con una prima scrematura da parte di un gruppo di lettori selezionati dalla Legend. Attualmente si tratta di 20 persone, ma è facile che questo numero verrà aumentato data la previsione di un numero grandissimo di manoscritti inviati. Già adesso il Guardian riceve circa 100 scritti al mese e con l’iniziativa si suppone che il numero possa decuplicare.
La prima selezione individuerà 10 racconti mensili che saranno valutati da una giuria di esperti, composta da un agente letterario, da un delegato dell’editore, da un autore tradizionale e da uno indipendente. La giuria eleggerà quindi il vincitore mensile.
Per chi vince non ci sono premi in denaro però, ma pubblicità! Al racconto verrà dato spazio sulla versione cartacea e su quella online del Guardian stesso, quindi una grandissima opportunità di vendere molte copie della propria opera.
Per il Guardian non è però il primo passo nel settore perché si tratta di un’evoluzione di quanto fatto già da tempo. Recensioni e interviste ad autori indipendenti sono già pubblicate regolarmente nell’apposita sezione del giornale. In questo modo sarà però possibile dare maggiore visibilità a chi merita veramente di essere messo in vetrina, con un lavoro di selezione e valutazione ad opera di professionisti del settore per trovare l’ago nel pagliaio delle pubblicazioni indipendenti.
Speriamo che anche da noi in Italia si moltiplichino le opportunità per valorizzare quanto di buono venga prodotto nell’ambito del self pubblishing e qualcosa in effetti si sta muovendo. Chiaramente per gli autori di lingua inglese ci sono molte più opportunità, ma l’inventiva italiana darà i suoi risultati.